Un approfondimento sulla storia del coworking, dagli inizi nei primi anni duemila ad oggi

Il primo coworking è nato a San Francisco, negli Stati Uniti, nel 2005, grazie all'iniziativa di Brad Neuberg, un programmatore informatico.

Neuberg fondò il primo vero spazio di coworking con l’idea di creare un luogo di lavoro condiviso per freelance, dove poter collaborare con altri professionisti pur mantenendo la propria autonomia.

Questa soluzione era molto innovativa e rispondeva a bisogni come la necessità di uno spazio di lavoro professionale, contenendo i costi e la volontà di interagire con altre persone con competenze diverse, creando opportunità di networking e collaborazione.

Da allora il modello di coworking si è diffuso rapidamente fino in Europa e in altre parti del mondo, rispecchiando i cambiamenti nel mondo del lavoro e nelle tecnologie.

I primi spazi di coworking erano piccoli, gestiti da singoli imprenditori e si trovavano soprattutto in grandi metropoli come San Francisco, New York, Berlino e Londra.

Man mano che la domanda aumentava, i coworking cominciarono a strutturarsi.

Nel 2010 fu fondata WeWork, la prima grande compagnia che si occupa di gestione e affitto di spazi per coworking, di cui diventarono clienti grandi aziende che cercavano soluzioni più flessibili per i propri dipendenti. Gli uffici erano sempre più organizzati e strutturati, e venivano offerti diversi servizi aggiuntivi, come sale riunioni, Wi-Fi, cucina, eventi di networking e spazi comuni o specifici che rispondano alle richieste dei professionisti: creativi, sviluppatori, designer.

Fino al 2020, anno della pandemia, il coworking ha raggiunto una crescita esplosiva, anche grazie alle grandi aziende che hanno iniziato a integrarlo come parte del loro modello organizzativo. Spesso, infatti, affittano spazi in coworking per i propri team di progetto, favorendo la flessibilità e la riduzione dei costi immobiliari.

La pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto significativo sul mondo del lavoro e ha accelerato l'adozione dello smart working e del lavoro da remoto. In questo contesto, i coworking sono diventati un'alternativa ideale per le persone che lavorano da casa ma hanno bisogno di uno spazio professionale e stimolante.

Dopo la pandemia, molte aziende hanno iniziato a pensare a un modello di lavoro ibrido, che combina modalità in presenza e da remoto. Questo ha portato a una crescita della domanda di spazi di coworking, che ora offrono anche soluzioni personalizzate per le compagnie, come abbonamenti per i dipendenti che possono utilizzare gli spazi solo quando necessario.

Inoltre, molti coworking stanno integrando più servizi per il benessere dei lavoratori, come palestre o spazi per meditazione. Anche la sostenibilità è diventata un tema centrale, con molti spazi di coworking studiati e progettati per avere il minor impatto ambientale possibile.

Il coworking è considerato come una parte fondamentale dell'ecosistema del lavoro del futuro, che permette di combinare flessibilità, comunità e innovazione. La previsione è che continuerà a evolversi in modo dinamico, rispondendo alle necessità di un mondo del lavoro sempre più digitalizzato e interconnesso.

In Fabrica, abbiamo cercato e cerchiamo di andare ancora oltre il coworking come si immagina di solito. Lontani dal traffico e dai rumori della città, ma comodi ai servizi e ai centri zona del territorio. Siamo immersi nella natura, ma abbiamo tutto quello che serve per lavorare in modo sereno e produttivo, proiettati nel futuro.

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